XXIII aprile 2025: Feria IV infra Octavam Paschæ
Nono Kalendas Maji (XXIII-IV) AD MMXXV
Luna vicesima quarta
Feria IV infra Octavam Paschæ
A partire da oggi, i giorni fra l'Ottava vengono celebrati sotto il rito semidoppio, e senza feriazione. Il colore è il bianco, e la stazione è a San Lorenzo.
Oggi è anche la festa del Megalomartire San Giorgio, col grado semidoppio che, data l'occorrenza con l'Ottava, viene traslata.
Mattutino, Laudi, Ore Minori e Vespri
L'Ufficio continua a essere identico al giorno di Pasqua, con la differenza di essere semidoppio (quindi le antifone vengono solo intonate prima di ciascun salmo), e tranne il versicolo al Notturno (Gavisi sunt discipuli), le Lezioni (un'omelia di San Gregorio) coi responsorî e le antifone a Benedictus (Mittite) e Magnificat (Dixit Jesus). Ovviamente, trovandoci fra un'ottava, Preci e Suffragi non vengono recitati. L'odierna festa di San Giorgio viene traslata.
Messa
La Messa è detta dopo Terza, ed è propria di questo giorno. L'introito è Venite benedicti, da Matteo (capitolo 25) col verso dal salmo 95. Il Gloria è cantato, sempre con la melodia della Missa I; la colletta è
«Deus, qui nos Resurrectiónis Domínicæ ánnua solemnitáte lætíficas: concéde propítius; ut per temporália festa, quæ ágimus, perveníre ad gáudia ætérna mereámur. Per eúndem Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.»
Essendo la celebrazione semidoppia, viene cantata una seconda orazione, che può essere contra persecutores Ecclesiæ oppure pro Papa, che potete trovare qui.
L'Epistola è ancora dagli Atti (3:13-15,17-19), mentre il Graduale continua a essere come a Pasqua. L'Alleluja è Surrexit Dominus, poi vengono la Sequenza e il Vangelo dell'apparizione di Gesù sul Mare di Tiberiade (Joann. 21:1-14). Seguono il Credo e l'antifona all'offertorio Portas cæli, dal salmo 77. L'orazione segreta è la seguente:
«Sacrifícia, Dómine, paschálibus gáudiis immolámus: quibus Ecclésia tua mirabíliter et páscitur et nutrítur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.»
Dopo l'orazione contra persecutores Ecclesiæ oppure pro Papa, Prefazio, Communicantes e Hanc igitur continuano a essere come il giorno di Pasqua, l'antifona alla comunione è Christus resurgens da Romani 6; l'orazione di ringraziamento è:
«Ab omni nos, quǽsumus, Dómine, vetustáte purgátos: sacraménti tui veneránda percéptio in novam tránsferat creatúram: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.»
Cui segue l'orazione contra persecutores Ecclesiæ oppure pro Papa.
Modifiche successive
Leone XIII
Come detto ieri, sotto Leone XIII, calendario ormai ingolfato, la traslazione dei semidoppî viene omessa, quindi oggi alle Lodi, alla Messa, come seconda orazione, e ai Vespri viene fatta la commemorazione di San Giorgio. A Laudi essa viene fatta con l'antifona Filiæ Jerusalem, il verso Pretiosa e l'orazione; ai Vespri con l'antifona Sancti et justi e lo stesso verso Pretiosa. In entrambi i casi, essendo in Tempo di Pasqua, alle antifone e al verso viene aggiunto un alleluja in fine.
Pio XII e Giovanni XXIII
Come detto per ieri, Pio XII abolì il rito semidoppio: avviene così che i giorni fra l'ottava di Pasqua vengono elevati al rango doppio, eliminando così la seconda orazione, mentre la festa di San Giorgio ridotta al rango semplice: questo comporta che, oltre a non essere più traslata come già in precedenza con Leone XIII, viene anche commemorata solo alle Lodi e alla Messa.
Giovanni XXIII andrà oltre, non solo riducendo San Giorgio a una commemorazione ad laudes tantum, ma anche elevando tutta l'Ottava alla I classe: tutte le commemorazioni vengono così omesse per quest'anno, inclusa, come vedremo, quella dell'Evangelista Marco.
Novus Ordo
Nel calendario postconciliare, poi, San Giorgio diviene una memoria facoltativa (sic!), che quest'anno non può essere celebrata a causa dell'occorrenza con l'Ottava. In alternativa, il 23 aprile è indicata anche la memoria facoltativa di Sant'Adalberto di Praga, Vescovo e Martire, ma vale quanto detto circa la coincidenza con l'Ottava.
Novus Ordo Missæ
Il colore è sempre il bianco, il rango è elevato alla I classe, come nelle rubriche giovannee.
L'introito è il medesimo, e così la recita del Gloria. Sorprendentemente, anche l'orazione colletta non cambia.
La Lettura continua la narrazione degli Atti (Act. 3:1-10), il salmo responsoriale è il 104, la Sequenza come è ancora facoltativa, mentre l'Alleluja, come lunedì, è dal salmo 117 (e corrisponde al Graduale del vecchio rito); il Vangelo è l'incontro del Risorto i discepoli di Emmaus (Luc. 24:13-35); il Credo è omesso.
«Súscipe, quæsumus, Dómine, hóstias redemptiónis humánæ, et salútem nobis mentis et córporis operáre placátus. Per Christum Dominum nostrum.»
Prefazio, Communicantes e Hanc igitur come a Pasqua, antifona alla comunione presa dal passaggio evangelico, e orazione seguente:
«Ab omni nos, quæsumus, Dómine, vetustáte purgátos, sacraménti Fílii tui veneránda percéptio in novam tránsferat creatúram. Per Christum Dominum nostrum.»
La benedizione solenne è facoltativa, mentre il congedo avviene come a Pasqua.
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