XXII aprile 2025: Feria III infra Octavam Paschæ

Decimo Kalendas Maji (XXII-IV) AD MMXXV

Luna vicesima tertia

Feria III infra Octavam Paschæ

Anche il secondo giorno fra l'ottava di Pasqua è celebrato col rango doppio di prima classe ed è un dies feriatus, ma al contrario di ieri oggi è scomparsa anche la festa civile.

Il colore è il bianco, e la stazione è a San Paolo.

Oggi è anche la festa dei Santi Sotero e Caio, Papi e Martiri, col grado semidoppio che, data l'occorrenza con l'Ottava, viene traslata.


Mattutino, Laudi, Ore Minori e Vespri

Come ieri, l'Ufficio è identico al giorno di Pasqua, tranne il versicolo al Notturno (Surrexit Dominus vere), le Lezioni (un'omelia di Sant'Ambrogio) coi responsorî e le antifone a Benedictus (Stetit Jesus) e Magnificat (Videte). La seguente festa di San Giorgio viene traslata.

Messa

La Messa è detta dopo Terza, ed è propria di questo giorno. L'introito è Aqua sapientiæ, dall'Ecclesiastico (capitolo 15) col verso dal salmo 104. Il Gloria è cantato, sempre con la melodia della Missa I; la colletta è

«Deus, qui Ecclésiam tuam novo semper fœtu multíplicas: concéde fámulis tuis; ut sacraméntum vivéndo téneant, quod fide percepérunt. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.»

L'Epistola è dagli Atti (13:16,26-33), mentre il Graduale continua a essere come a Pasqua. L'Alleluja è Surrexit Dominus, poi vengono la Sequenza e il Vangelo del primo incontro del Risorto con gli Apostoli (Luc. 24:36-47). Seguono il Credo e l'antifona all'offertorio Intonuit, dal salmo 17. L'orazione segreta è la seguente:

«Súscipe, Dómine, fidélium preces cum oblatiónibus hostiárum: ut, per hæc piæ devotiónis offícia, ad cœléstem glóriam transeámus. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.»

Prefazio, Communicantes e Hanc igitur continuano a essere come il giorno di Pasqua, l'antifona alla comunione è Si consurrexistis da Colossesi 3; l'orazione di ringraziamento è:

«Concéde, quǽsumus, omnípotens Deus: ut paschális percéptio sacraménti, contínua in nostris méntibus persevéret. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.


Modifiche successive

Leone XIII

Quando la traslazione delle feste impedite venne limitata a quelle doppie, l'odierna festa dei Santi Papi Martiri viene del tutto omessa. 

Neanche i Primi Vespri della seguente festa di San Giorgio viene commemorata ai Vespri, trattandosi dei Vespri di un giorno doppio di prima classe; da notare che, invece, con le rubriche originarie scaturite da Trento, i Primi Vespri di una festa vengono sempre commemorati, anche in occorrenza con feste solennissime, giacché il giorno liturgico comincia proprio ai Vespri (e non a mezzanotte, come asserisce una rubrica del 1960, ahinoi).

Pio XII e Giovanni XXIII

Pio XII abolirà il grado semidoppio e ridurrà tutte le feste semidoppie a semplici, incluse quella dei Santi Sotero e Caio e quella di San Giorgio (che da Giovanni XXIII sarà ulteriormente ridotta a semplice commemorazione ad Laudes tantum). Inoltre, Pio XII abolirà tutti i Primi Vespri delle feste che non siano almeno di II classe (solo quelle di I classe da Giovanni XXIII in poi), arrivando al ridicolo risultato di avere feste con i Secondi Vespri ma senza i Primi. In ogni caso, visto anche quanto detto nel paragrafo precedente, non cambia nulla circa la celebrazione dell'Ufficio di oggi.

Novus Ordo

Nel calendario riformato, la festa di questi due Pontefici è assente, pur essendo citati nel Martirologio.


Novus Ordo Missæ

Colore e rango liturgico rimangono invariati. 

L'introito è il medesimo, e così la recita del Gloria. La colletta è, invece, la seguente:

«Deus, qui paschália nobis remédia contulísti, pópulum tuum cælésti dono proséquere, ut, perféctam libertátem assecútus, in cælis gáudeat, unde nunc in terris exsúltat. Per Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.

La Lettura continua da ieri (2:36-41), il salmo responsoriale è il 32, la Sequenza come ieri è facoltativa, mentre l'Alleluja, come ieri, è dal salmo 117 (e corrisponde al Graduale del vecchio rito); il Vangelo è l'incontro del Risorto con la Maddalena (Joann. 20:11-18); il Credo è omesso.

«Oblatiónes famíliæ tuæ, quæsumus, Dómine, súscipe miserátus, ut, sub tuæ protectiónis auxílio, et colláta non perdat, et ad ætérna dona pervéniat. Per Christum Dominum nostrum.»

Prefazio, Communicantes Hanc igitur come a Pasqua, antifona alla comunione come nel vecchio rito e orazione seguente:

«Exáudi nos, omnípotens Deus, et famíliæ tuæ corda, cui perféctam baptísmatis grátiam contulísti, ad promeréndam beatitúdinem aptes ætérnam. Per Christum Dominum nostrum.»

La benedizione solenne è facoltativa, mentre il congedo avviene come ieri.

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